23 gennaio 2011

L'insostenibile leggerezza dell'essere borderline

Ma si, che ce frega!
Passare da un argomento all'altro, dall'acidità dal ph 1 alla melassa più sdolcinata...

Passare dall'accidia più totale, al dire-fare-baciare (lettera-testamento) con uno sprint che neanche Schumacher ai tempi d'oro.

Stare mesi senza prendere un ago in mano e poi, tuttoduntratto, diventare la piccola ricamatrice d'altri tempi, che con le sue piccole manine creava dei capolavori (vabbè, me stò a allargà), al lume di candela (tiè).

Adesso qualcuno protrebbe obiettare che "piccole manine" un bel paio di scatole ( vista la stazza!) e che anche sui "capolavori" avremmo molto da dire...

Riflettevo, appunto, su questo mio modo di essere tutto e il contrario di tutto, quando mi sono imbattuta in un articolo ( Casamia gennaio 2011) di un'artista del "gomitolo creativo" Karen Searle.

Mi è piaciuta molto quando dice che ad ispirarla è il senso dell'umorismo e che rammendare, cucire e fare la maglia sono gesti antichi legati alla storia della donna, gesti trasformati in arte contemporanea proprio per fare un omaggio alle antiche tradizioni del mondo femminile.

Tradizioni, dico io, che non sminuiscono affatto, l'essere donna di oggi, con tutte le sue contraddizioni.

2 commenti:

Elena ha detto...

Anch'io sono così! bella definizione essere tutto e il contrario di tutto! :)
Baci Baci

elena71 ha detto...

Meno male che non sono l'unica!!!! ;)